IL SIGNIFICATO DEGLI ARCANI MAGGIORI – LA PAPESSA

Mentre Il Bagatto rappresenta la coscienza maschile, la Papessa rappresenta quella femminile. 

La Papessa, nei Tarocchi, viene rappresentata da una misteriosa donna incoronata con la tiara papale, seduta su un seggio imponente.

Alla Papessa è collegata la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, Beth, che vuol dire casa, tempio: essa è la donna, il santuario, la cavità della terra e del corpo che deve essere penetrata e fertilizzata dall’energia solare e maschile.

La Papessa tradizionalmente simboleggia la grande sacerdotessa, la maga, la dea, che rimane sulla soglia del tempio.

Il drappo che avvolge la Papessa è di colore azzurro, ossia il colore della spiritualità, delle forze celesti;

La Papessa è associata al Due, il primo dei numeri pari, non da intendersi come 1+1, ma come un valore puro: è la prima porta e il primo passaggio attraverso il quale l’Uno (il Bagatto) può penetrare per portare la luce fecondatrice e uscirne incoronato dopo aver illuminato l’interno e contemporaneamente esserne stato illuminato di riflesso proprio, come accade alla luna che non ha luce propria ma riflette quella del sole e riflettendola illumina le tenebre.
La Papessa rappresenta l’oscurità che si apre alla luce e l’accoglie nel suo grembo, diventando essa stessa materia della creazione. Essa, al contrario del Bagatto, è seduta come a simboleggiare la sua passività;

Il numero Due è un numero passivo e ricettivo, un numero che rimanda all’accumulo, in questo grado la materia è ancora inerte. Alla ricettività del Due segue l’attività del Tre (l’Imperatrice) che agisce in un’esplosione di creatività.
l’Uno si manifesta attraverso il Due quando crea tutti gli altri numeri; la Papessa è la linea orizzontale che viene dopo il punto, la materia primordiale sulla quale opera il Principio animandola, plasmandola e dandole la vita che risplende nel Tre.

L’Uno, o principio maschile, deve passare attraverso il Due per manifestarsi sul piano della realtà come nuova unità o Figlio, ossia il Tre (che comprende nella propria unità sia l’Uno che il Due). In questo senso la Papessa è la matrice di tutte le cose, la madre di tutte le manifestazioni che nell’Arcano XXI, il Mondo, vedranno la luce su un piano superiore, così come il Bagatto ne è il padre, il principio.

La Papessa è la Conoscenza, l’atto conoscitivo che è stato animato e messo in moto dall’Uno, mentre l’Imperatrice o Figlio è la certezza.

La Papessa è il dubbio fecondo, la notte primigenia, il potere oscuro della natura che una volta illuminato dà la conoscenza, essa rappresenta le forze inconsce, la Sostanza divina.
L’essere umano, proprio come il Bagatto, deve avere il coraggio, la capacità, l’iniziativa, di entrare in contatto con lei per procedere nell’opera intrapresa.
Alcuni cartomanti considerano la Papessa la carta che rappresenta la consultante di sesso femminile.

La Papessa è una carta estremamente positiva, in quanto rappresenta la porta da superare per arrivare alla Verità. Il successo assicurato dalla carta, tuttavia, non riguarda tanto il piano materiale dell’esistenza, quanto piuttosto la crescita interiore e le questioni dello spirito.
La Papessa suggerisce la pazienza, invita a riflettere sulle cose, a procedere poco per volta, senza lasciare nulla al caso. La Papessa, infatti, è associata all’intuito, ma anche alla deduzione e all’analisi del profondo, alla conoscenza di noi stessi e degli altri.

 

LE FIGURE DEI TAROCCHI

I Tarocchi sono delle “carte” molto particolari, in base alle quali le persone esperte riescono a leggere la sorte, o il “futuro”, di chi hanno davanti.

Il mazzo è composto da 78 carte totali: 56 sono dette Arcani Minori, o “Carte dei Semi“; 22 sono gli Arcani Maggiori, o “Trionfi“.

Gli Arcani Minori sono divisi nei quattro semi più conosciuti, ovvero Coppe, Bastoni, Spade e Denari. Gli Arcani Maggiori invece sono tematici e rappresentano delle figure. Ogni carta ha un significato ben preciso a seconda che appaia dritta o al rovescio.

Ecco quali sono le figure dei Tarocchi:

  • il Bagatto, o Mago, indica creatività ed inventiva ed è simbolo della vita;
  • la Papessa, indica fedeltà e capacità ricettiva;
  • l’Imperatrice, è simbolo di fedeltà e delle forze occulte;
  • l’Imperatore, rappresenta costanza e ricchezza;
  • il Papa, indica rispetto per valori materiali e spirituali;
  • gli Innamorati, sta per l’amore, ma anche per il contrasto tra vizio e virtù;
  • il Carro, rappresenta la gloria e l’equilibrio necessario per raggiungerla;
  • la Giustizia, simboleggia l’intelligenza universale che governa le cose;
  • l’Eremita, è sapienza, ma anche cautela e saggezza;
  • la Fortuna, indica felicità e progresso;
  • la Forza, indica l’eroismo e il coraggio della sfida;
  • l’Appeso, sta per il superamento di una fase;
  • la Morte, è simbolo di trasformazione;
  • la Temperanza, è sorgente di vita ed equilibrio;
  • il Diavolo, è simbolo della passione senza controllo;
  • la Torre, è la presunzione umana;
  • le Stelle, questa carta significa che qualcuno guida il nostro destino;
  • la Luna, rappresenta la vita quotidiana con i suoi ostacoli;
  • il Sole, è simbolo di amore e tranquillità;
  • il Giudizio, rappresenta una metamorfosi, la riscoperta di sè;
  • il Mondo, sta per fortuna e perfezione;
  • il Matto, a differenza delle altre carte non ha numero, è imprevedibilità e irrazionalità.

I METODI DI LETTURA ED INTERPRETAZIONE DEGLI ARCANI MAGGIORI

Uno dei metodi di divinazione più praticati è la lettura ed interpretazione dei tarocchi; benché sia un metodo molto conosciuto, non significa che sia facile o che sia utilizzabile da chiunque, anche se è certo che non esiste una maniera corretta o sbagliata di leggere e lanciare le carte.

I tarocchi devono essere letti con spontaneità e precisione. Non bisogna mai forzare la loro lettura, l’interpretazione deve essere più chiara e precisa possibile.

L’ elemento fondamentale nel momento di confronto con i Tarocchi è adottare un atteggiamento di ricettività, nel quale non siano presenti né scetticismo né superstizione. E’ fondamentale, inoltre, che la persona che li utilizza li rispetti e non li consideri come un passatempo più o meno interessante per far si che i Tarocchi “parlino e trasmettano”.

Dalla loro interpretazione si possono ottenere magnifici risultati, il linguaggio che viene utilizzato è facile da comprendere, la persona che interpreta i Tarocchi si chiama cartomante ed il consultante è colui che tenta di ottenere delle risposte.

COME SI GIOCAVA AI TAROCCHI

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Tarocchi sono carte da gioco la cui origine non è stata ancora dimostrata con certezza definitiva: a tal riguardo, le teorie più diffuse ne indicano la nascita in Italia Settentrionale nel periodo compreso tra la fine del Medioevo ed il Rinascimento.

I Tarocchi furono creati certamente come gioco di carte didattico; in particolare la sequenza dei Trionfi fu pensata per l’insegnamento della dottrina cattolica, mentre in seguito sono stati usati per diversi giochi di carte a scopo ludico, e, successivamente, a partire dal XVIII secolo, in Francia con il celebre Etteilla, sono stati usati a scopo divinatorio, diventando lo strumento più utilizzato nella cartomanzia.

Il gioco che veniva effettuato coi tarocchi è abbastanza complesso. Ancora oggi però vi sono gruppi di appassionati che ne mantengono viva la tradizione.

I Tarocchi – associati, nell’immaginario collettivo, unicamente alla cartomanzia – in realtà furono anche, per diversi secoli, uno dei giochi di carte più popolari.

Grazie alle numerose testimonianze letterarie, si è oggi in grado di ricostruire quelle che erano le regole di base, in origine, del Gioco dei Tarocchi.

Tali regole erano relativamente complesse, tant’è che i Tarocchi venivano considerati un gioco d’abilità, a differenza degli altri giochi di carte che erano spesso ritenuti gioco d’azzardo.